Quante volte avremo sentito o detto la frase " mi devo sfogare " ?
E per qualcuno può essere tirare un pugno contro qualcosa, o andare in palestra , o raggiungere un posto alto e urlare più forte che vuoi.
Per qualcun altro può essere annegare la sofferenza nell'alcol, per altri ancora farsi del male ... c'è invece che la prende sottobraccio e cerca di essere indifferente a tutto ciò e fa finta di divertirsi.
Beh la verità è che io le ho provate tutte e molte volte tutte insieme, mi sono rotto nocche e dita delle mani tirando contro quello che capitava, la palestra non mi gratificava, urlare mi calmava solo per pochi secondi, e a volte ho bevuto così tanto che dimenticavo le serate fingendo che stessi bene ma non era così.
Non so più cosa devo fare, come kazzo faccio a sfogarmi?
Finisce sempre che una volta provate tutte vengo soffocato da un pianto interno che a volte sfocia all'esterno.
Ma non sto parlando di un piccolo problema, non sto parlando della collega stronza a lavoro, o della giornata storta, o un colloquio andato male in cui speravi.
Sto parlando della mia vita, di quando hai dei sogni e pian piano li vedi spengersi tutti e tutto va nel senso sbagliato e poi c'è "lei" l'unica persona che ti dà quella speranza.
Facendo una metafora bruttissima, è come se ogni pugnalata che ricevo dalla vita lei la ricucesse, ed il problema è che quelle ferite sono talmente profonde che non solo NON guariscono , ma si allargano, e poi "lei" quel giorno, quel fottuto giorno in cui avevi bisogno, il quel fottutissimo giorno in cui avevi dato tutto per amore, lei fa saltare ogni punto di cucitura uno ad uno e porca puttana che male che fa ragazzi.
La cosa che mi preoccupa è che come medicina, vedo tutte "fughe" che poi vanno a finire male.
Mi conosco e il problema è che ogni tanto sclero e sono come un cane sciolto per qualche giorno. Ma adesso è troppo che ingoio il cucchiaio amaro e ho paura dei miei impulsi.
Buongiorno Firenze.
D.S.
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